La polizia stupra, la guardia di finanza non è da meno…

Pubblichiamo, così com’è, una notizia ansa di ieri sera.
Aggiungiamo soltanto che da anni e anni si sa dei ricatti sessuali con cui vengono vessate le prostitute – donne e trans – dai tutori dell’ordine e da militari di varie specie sotto la minaccia di strappare il loro permesso di soggiorno – se ce l’hanno – o di arrestarle – se ne sono sprovviste.
Per quanto tempo ancora cercheranno di farci credere che il moltiplicarsi degli uomini in divisa nelle strade sia sinonimo, per le donne, di sicurezza?
Abusi su prostitute: arrestati tre finanzieri
Ordinanza per un quarto gia’ in carcere, indagini da giugno
25 marzo, 21:30
MILANO – Tre ‘baschi verdi’ sono finiti in carcere questa mattina a Milano con l’accusa di aver abusato di prostitute durante i controlli di routine contro l’immigrazione clandestina.
Sono gli sviluppi di un’inchiesta della procura milanese che già lo scorso giugno aveva portato agli arresti altri due finanzieri, uno dei quali oggi si è visto recapitare un nuovo provvedimento a San Vittore, dove ancora è rinchiuso. Le quattro ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip Chiara Valori, sono state consegnate ai loro colleghi dagli stessi militari del Nucleo di Polizia Tributaria. Nell’indagine, condotte dai pm Cristina Roveda e Marco Ghezzi, si ipotizzano i reati di violenza sessuale di gruppo (quando a commetterla è più di una persona), concussione e peculato. Gli episodi contestati a vario titolo, da quanto è filtrato, sono tre: due commessi a Garbagnate, nell’hinterland, tra l’ottobre 2008 e il giugno successivo e il terzo avvenuto a Milano nel maggio dell’anno scorso.
Secondo la ricostruzione accusatoria i tre finanzieri del Gruppo Pronto Impiego, durante il servizio e con l’auto di servizio, abusando della condizioni di inferiorità delle vittime, le avrebbero costrette a rapporti sessuali. I quattro ‘baschi verdi’ si sono difesi sostenendo che di non aver mai usato violenza nei confronti delle lucciole. Tra gli elementi raccolti dai pm ci sarebbero, oltre alle denunce di una o più prostitute, alcune testimonianze e gli esiti positivi degli accertamenti tecnico-scientifici su alcune delle 18 macchine in dotazione alla caserma del Gruppo Pronto Impiego e poste sotto sequestro. Accertamenti effettuati lo scorso 9 marzo da un consulente biologo nominato dai pm e alla presenza di alcuni esperti per gli indagati. Le analisi hanno puntato a verificare se sulle auto fossero rimaste tracce biologiche, ematiche e altro, per appurare se ci fosse stato o meno un rapporto sessuale. Gli interrogatori delle persone arrestate dovrebbero cominciare già domani. L’inchiesta è nata in seguito alla denuncia di una prostituta romena che lo scorso giugno aveva raccontato alla polizia di essere stata vittima di abusi sessuali da due agenti della Guardia di Finanza (uno avrebbe fatto da ‘palo’, mentre l’altro consumava un rapporto orale) che stavano svolgendo un controllo di routine in via Gallarate, nei pressi del cimitero Maggiore. Una decina di giorni dopo i primi due arresti. Uno dei finanzieri, però, alcuni mesi fa, è stato rimesso in libertà in quanto le sue spiegazioni sarebbero state ritenute credibili, mentre l’altro oggi in carcere ha ricevuto un nuovo provvedimento cautelare e altri tre colleghi sono stati arrestati.
(Ansa
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