Giovedì 2 dicembre alle 12 si terrà presso il tribunale di Milano l’udienza preliminare di Vittorio Addesso per violenza sessuale.
Come l’8 giugno, data dell’incidente probatorio, saremo là sotto. Non per delegare ai giudici la giustizia per Joy ma per ribadire che tutta questa vicenda non riguarda solo una “mela marcia”, ma un intero sistema di connivenze che copre gli abusi e le violenze quotidiane nei Cie.
Non dimentichiamo, infatti, che proprio in un’aula di quel tribunale Joy e altri/e 13 immigrati/e furono condannati per la rivolta di Corelli dell’agosto del 2009.
Non dimentichiamo che proprio durante quel processo Joy ed Hellen vennero denunciate dalla giudice per calunnia perché avevano raccontato della violenza sessuale.
Non dimentichiamo che Massimo Chiodini, responsabile della Croce Rossa nel Cie milanese, in quell’occasione testimoniò il falso contro Joy ed Hellen.
Non dimentichiamo neppure la violenza con cui, il 25 novembre scorso, i colleghi di Vittorio Addesso hanno caricato il presidio indetto dalle compagne di Milano perché uno striscione diceva la verità dei fatti: Nei centri di detenzione per immigrati la polizia stupra.
Non dimentichiamo neppure le intimidazioni contro compagne e compagni che, nelle varie città, hanno ribadito quella stessa verità.
Per questa ragione le compagne che nei mesi scorsi hanno lottato contro i Cie e a fianco di Joy hanno deciso di lanciare una settimana di mobilitazioni e iniziative, dal 25 novembre al 2 dicembre prossimi, contro il sistema di connivenze e violenze che tiene in piedi i Cie, lager della democrazia.
Entro qualche giorno pubblicheremo il documento che le compagne di diverse città stanno elaborando collettivamente.