Con Joy e le sue compagne. Appuntamenti del 12 febbraio

Il giorno della scarcerazione di Joy e delle sue compagne ci troviamo
sotto le carceri in cui sono rinchiuse da sei mesi. Per accoglierle.
Joy e Debby sono incarcerate a Como, Hellen e Florence a Brescia,
Priscilla a Mantova.
COMO
Appuntamento venerdì 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione
di Albate Camerlata Fs. 
Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11. 
BRESCIA
Venerdì 12 febbraio alle 8.45 fuori dal carcere di Verziano (BS): presidio
con striscioni, musica e interventi fuori dal carcere, dove si terrà anche
una conferenza stampa. 
Appuntamento alle 8.15 al c.s.a. Magazzino47 di Brescia per partire tutt*
insieme.
MANTOVA
Venerdì 12 febbraio presidio dalle 7 sotto il carcere di via Poma.
 
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Presidio a Mantova per Priscilla, venerdì 12 febbraio

Venerdì 12 febbraio presidio dalle 7.00 sotto il carcere in via Poma (Mantova)
 
Leggi il volantino 
 
 
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Carceri kafkiane per Joy e guardoni in divisa per noi

 
 
Finalmente dal carcere di Como giungono notizie attraverso una lunga telefonata di spiegazione: l’avvocato D’alessio in verità non è stato mai revocato, ma al carcere di Como non era mai giunta la sua nomina  – tecnicamente una nomina d’udienza – quindi l’unica nomina che a loro risultava era quella dell’avvocato d’ufficio, cioè del primissimo avvocato che fu dato a Joy d’ufficio all’indomani della rivolta, il 13 agosto per intenderci.
D’Alessio era andato altre volte a trovare le sue assistite, compresa Joy, nel carcere di San Vittore dove invece sembra che avessero tutte le nomine in ordine. Quindi è probabile che non le abbiano trasmesse bene durante i trasferimenti o che il fax a Como sia andato perso, chissà…
Il giovedì prima di quel famoso venerdì 5 febbraio, quando non fecero avere il colloquio all’avvocato con l’interprete, D’Alessio aveva chiamato il carcere, che gli aveva confermato l’ok ma verbalmente; chi ha confermato non si era accorto che non era lui il nominato perché mancava questo foglio di nomina.
Quindi, alla fine dei conti: adesso Joy ha di nuovo un avvocato, sempre lo stesso perché non è mai stato revocato. Dovendo andare per motivi di lavoro fuori regione, D’Alessio ha dato la nomina a sostituto processuale all’avvocato Losco, il quale domani dovrebbe, finalmente, incontrare Joy.
 
Dovremmo pensare che Joy sia stata finora semplicemente ostaggio della burocrazia carceraria?
Prima di trarre conclusioni affrettate, vi invitiamo a leggere cosa sta succedendo in questi giorni a chi ha finora espresso fattivamente solidarietà a Joy e alle sue compagne.
 
Le gagliarde e zelanti forze dell’ordine, dopo essersi sbizzarrite bloccando l’invio di email col link di radiocane, facendo sparire i contatti di comunicazione di alcune compagne milanesi e aver scorrazzato giorno e notte nei computer e nei telefoni fissi e cellulari di compagne/i impegnate/i nella campagna per Joy ed Hellen, sono arrivate ieri pomeriggio fin nella nostra casella di posta elettronica, dove però han lasciato qualche traccia inequivocabile, come potete vedere qui sotto. 
 
E’ interessante, dal punto di vista politico (ma anche da quello antropologico!), vedere tutto questo accanimento tecnologico,  che fa il paio con l’assurda e ambigua situazione che ha isolato Joy dai contatti con l’avvocato nel carcere di Como.
Un accanimento che ci conferma sempre di più quanto il coraggio di Joy ed Hellen abbia incrinato quel potere totale sui corpi e le vite di donne e uomini che i guardiani dei Cie pretendono di arrogarsi a tutti i costi e con tutti i mezzi.
La nostra solidarietà e la nostra intelligenza sono più forti della loro vigliaccheria!
Libertà per le immigrate e gli immigrati rinchius* nei lager di Stato!!!
Questo ciò che abbiamo trovato nella casella complici@anche.no:
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Aggiornamenti su Debby, Florence e Priscilla

Finalmente si hanno notizie anche delle altre donne nigeriane compagne di Joy ed Hellen:

Florence è nel carcere di Brescia; Debby in quello di Como; Priscilla in quello di Mantova.

 

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Aggiornamenti su Joy ed Hellen

Joy
Fino a ieri nessuna notizia del fax in cancelleria e all’ordine degli avvocati dal carcere di Como. 
Ieri gli avvocati hanno mandato un fax chiedendo di avere colloquio con la direzione del carcere di Como per far luce sulla vicenda. 
Per ora, fino all’arrivo del fax in cancelleria a Milano, l’avvocato "ufficiale" rimane D’Alessio; in forza di questo è stato chiesto il colloquio.
 
Appuntamento venerdì 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs. Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!
 
 
Hellen
L’avvocato D’Alessio ha delegato l’avv. Pezzucchi come difensore di Hellen. Oggi o al più tardi domani mattina andrà da Hellen in carcere.
 
Venerdì 12 febbraio alle 8.45 fuori dal carcere di Verziano (BS): presidio con striscioni, musica e interventi fuori dal carcere, dove si terrà anche una conferenza stampa.
Appuntamento alle 8.15 al c.s.a. Magazzino47 di Brescia per partire tutt* insieme.
Leggi il volantino 
 
 
Iniziativa di supporto a Roma
giovedì 11 febbraio, ore 16.30 metro Piramide: volantinaggio di donne, femministe e lesbiche
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Presidio a Brescia per Hellen il 12 febbraio

In concomitanza col presidio per Joy, il 12 febbraio ce ne sarà uno anche per Hellen sotto il carcere in cui è attualmente imprigionata.

In attesa di informazioni più precise sull’orario, che dovrebbe essere intorno alle 9, cominciamo a pubblicizzare l’appuntamento:

venerdì 12 febbraio, dalla mattina, fuori dal carcere di Verziano (Bs) dove ora è detenuta Hellen.

per info: Radio Onda d’Urto – 030.45670

 

 

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A che gioco stanno giocando sulla pelle di Joy?

Riceviamo e immediatamente pubblichiamo queste informazioni da Milano. La situazione è sempre più pericolosamente ‘nebbiosa’. Una ragione in più per essere presenti sotto il carcere di Como venerdì 12 febbraio e mostrare che Joy non è sola.

I nostri avvocati questa mattina si sono recati alla cancelleria e all’ordine, dove vengono depositate le nomine e le revoche agli avvocati provenienti dal carcere.

La prassi vorrebbe che, una volta avvenuta la nomina o la revoca, il carcere immediatamente comunicasse con un fax alla cancelleria e all’ordine degli avvocati del tribunale di Milano i cambiamenti.

Il documento non c’è.

Joy, ripetono dal carcere, avrebbe revocato la nomina giovedì 4 febbraio. Lunedì il fax a Milano non è ancora arrivato.

Gli avvocati hanno intimato, con un fax, al carcere di Como di inviare la copia del documento di revoca della nomina fatto da Joy.

Noi, per ora, sappiamo che il colloquio che volevamo avere con Joy, insieme ad una interprete, non ci è stato concesso proprio per la revoca della nomina all’avvocato D’Alessio.

Nomina che ancora non compare ufficialmente da nessuna parte.

Cosa più grave, a questo punto, il fatto che, per questa “anomalia” Joy ora si trova senza un avvocato:  almeno finchè non comparirà quel documento ufficiale che da Como fa tanta fatica ad arrivare….

Noi, intanto, continuiamo ad inviarle raccomandate e telegrammi chiedendole di rinominare il suo avvocato. 

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Il 12 febbraio tutte a Como!

Negli ultimi giorni l’attenzione sulla vicenda di Joy ed Hellen sta crescendo. Per questo abbiamo pensato fosse utile pubblicare una sintesi dei fatti che renda chiara – anche a chi non l’ha seguita dall’inizio – la gravità della situazione e l’importanza di non mancare all’appuntamento del 12 febbraio sotto il carcere di Como. 
Ma prima vorremmo fare una breve premessa.
Ciò che sta accadendo a Joy in particolare, così come ciò che è accaduto a Preziosa – la cui storia la trovate nella prima versione del dossier, sotto il mese di luglio 2008 – ci conferma che i Cie sono fra i pilastri fondamentali del meccanismo securitario. Un meccanismo di controllo totalitario che, oltre a calmierare coi Cie la forza-lavoro immigrata per meglio sfruttarla e ricattarla, legittima e moltiplica le violenze e gli abusi– istituzionali e non solo – nei confronti di immigrate ed immigrati dentro e fuori i Cie.
E guai a chi, direttamente coinvolta/o oppure solidale, si permette di interferire con questo meccanismo, mettendone a nudo violenze e connivenze. Si massacra nei Cie chi si ribella alla violenza dei guardiani, così come si massacra nelle piazze chi rompe il cerchio dell’omertà e denuncia politicamente e pubblicamente le sopraffazioni e le violenze che donne e uomini immigrate/i vivono quotidianamente nei lager di Stato e negli ambiti lavorativi.
Per questo ripetiamo, ancora una volta e con sempre maggiore determinazione, che ribellarci è giusto e che è importantissimo essere il 12 mattina sotto il carcere di Como.
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Chi vuole imporre a Joy il silenzio?

Il 04/02/2010 l’avvocato Massimiliano D’Alessio chiama in carcere a Como, per l’istanza depositata nel tribunale di Milano il 2 febbraio scorso, che gli autorizza l’ingresso in carcere insieme all’interprete nigeriana per incontrare in colloquio la sua assistita Joy.
Dall’ufficio colloqui del carcere rispondono che è tutto a posto per la suddetta visita.
Il giorno seguente, venerdì 5 febbraio 2010, l’avvocato insieme all’interprete si presenta all’ufficio colloqui del carcere di Como per incontrare la sua assistita e gli viene detto che Joy il 4 febbraio 2010 ha revocato la nomina al suo avvocato di fiducia, Massimiliano d’Alessio, nominando l’avvocata d’ufficio che le avevano assegnato in precedenza e con la quale non ha mai avuto un colloquio né un contatto.
Non avendo potuto incontrarla non ci spieghiamo come Joy abbia potuto scegliere di cambiare l’avvocato che la seguiva fino a quel momento nel processo di appello per la rivolta dello scorso agosto nel Cie di via Corelli a Milano e nella denuncia per tentata violenza sessuale nei confronti dell’ispettore capo dello stesso Cie, Vittorio Addesso, mettendosi così nelle mani di un’emerita sconosciuta.
Allora ci chiediamo: ma ha fatto la richiesta veramente Joy? Quale ‘forza oscura’ l’ha indotta a farlo? In questo modo non ha potuto parlare con il suo avvocato e la interprete nigeriana. Perchè succedono queste cose improvvise? C’è qualcuno o qualcosa che non vuole che si sappia come è andata la vicenda? 
Non abbiamo potuto vedere Joy, non abbiamo potuto parlare con Joy, non sappiamo come stia, non sappiamo cosa pensi, non abbiamo potuto dirle che il 12 febbraio, giorno della sua scarcerazione, saremo lì fuori ad aspettarla.
Lei continua a lottare, ma purtroppo è in carcere dove non possiamo comunicare con lei perché loro non vogliono. 
Dobbiamo far sapere a tutti che non possono zittirla perchè siamo noi la sua voce!
Appuntamento 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs. Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!
 
Invitiamo chi non può venire a Como a costruire iniziative a supporto del presidio nel territorio in cui vive.
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Ribellarci è giusto. Campagna per Joy ed Hellen

 
 
 
Il 12 febbraio Joy uscirà dal carcere, insieme ad Hellen Florence, Debby e Priscilla.
Appuntamento venerdì 12 febbraio alle 6.30 del mattino davanti alla stazione Albate Camerlata FS – Como.
Da lì in poi sotto il carcere di Como, fino alla liberazione di Joy.
Materiali da stampare e diffondere:
Ascolta l’intervista e l’appello su radiocane 
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