Ancora proteste e rivolte nei Cie, dall’Italia alla Spagna

Gradisca, 14 marzo: Pomeriggio di tensione nel Cie di Gradisca, dove i reclusi sono stati fatti rimanere tutto il pomeriggio chiusi nelle celle, senza una spiegazione. Dopo un paio d’ora hanno cominciato una protesta, culminata con il rifiuto della cena – che gli operatori pretendevano di passar loro da sotto le porte «come fossimo dei cani». Scatta subito la ritorsione, con una decisa perquisizione, e poi ancora proteste. Solo intorno alle nove di sera la situazione si è calmata: «ci vediamo domani», hanno detto i reclusi alle guardie. A domani.
(da Macerie)
 
Ponte Galeria, 14 marzo: I/le reclus* riferiscono di essere in sciopero della fame.
Seguiranno aggiornamenti riguardo la protesta e l’adesione a questa.
 
Aluche (Madrid): Sommossa e principio d’incendio nel centro di detenzione (12 marzo 2010) 

Una sommossa è scoppiata nel Cie [Centro de Internamiento de Extranjeros, nella foto] di Madrid all’inizio della [scorsa] settimana. I reclusi hanno appiccato il fuoco in diverse stanze. Dalla strada si sentivano le urla dei detenuti “Al fuoco!”, “Raccontate quello che succede qui dentro!”, mentre gli allarmi antincendio non smettevano di suonare e i reclusi battevano sulle finestre. 
“Sono bruciati dei materassi, carta e altre cose. Non ne posso più. I poliziotti ci hanno picchiati, ma io sto bene”, racconta un recluso. Secondo i parenti, i detenuti faranno un altro sciopero della fame per protestare contro “il trattamento umiliante, razzista, vessatorio che ricevono quotidianamente da tre anni. Un trattamento che infrange tutti i diritti”. 
 
“Io sono razzista e voglio rispedirti al tuo cazzo di paese, bastardo”, è ciò che ha detto un poliziotto a un detenuto angolano prima di prenderlo a calci in pancia e mettergli la camicia di forza perché rifiutava di imbarcarsi. Il detenuto è stato riportato al centro in stato di semi-incoscienza. Qualche ora dopo è stato portato in ospedale – per di più era già gravemente ammalato. 
Da questa vicenda è partita la rivolta. 
Intanto si è saputo che il mese scorso c’erano state altre proteste: rivolte collettive, fronteggiamenti con i poliziotti (di cui molti sono stati feriti).
Da qualche settimana La Croce Rossa è entrata nel Cie di Madrid con una sovvenzione di 200mila euro da parte del ministero dell’interno.
Libertà di circolazione e di permanenza!
 
Leggi gli articoli in spagnolo sulla rivolta di Aluche 
 
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