La sera del 18 marzo – appena scampato il rischio di venire deportata con un volo Frontex – Joy ha ricevuto minacce telefoniche da parte dei suoi sfruttatori, che hanno anche mandato qualcuno a casa di sua madre in Nigeria. La madre, fortunatamente, non c’era.
Ricordiamo che costoro hanno già ucciso tre familiari di Joy – il padre, un fratello e la sorella – per costringerla a tornare sulla strada.
Ostaggio dello stato italiano e dell’ambasciata nigeriana che ne ha autorizzato l’espulsione, Joy non deve essere rimpatriata, perché questo costituirebbe per lei un pericolo gravissimo!
Non fermiamo la lotta solidale al fianco di Joy e di tutte le donne rinchiuse nel lager per migranti. Moltiplichiamo le iniziative di informazione.
Qui potete scaricare la versione aggiornata del volantino da distribuire.