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Bologna, venerdì 16 aprile dalle 17: Sotto le mura del Cie di via Mattei
Segnaliamo questa iniziativa e, ovviamente, aderiamo.
VENERDÌ 16 APRILE DALLE ORE 17.00 APPUNTAMENTO SOTTO IL C.I.E. DI BOLOGNA DI VIA MATTEI (BUS 14A, 89 FERMATA BARELLI) PER RITORNARE A FAR SENTIRE AGLI IMMIGRATI RECLUSI LA NOSTRA SOLIDARIETÀ.
Da più di un mese continua lo sciopero della fame nel C.I.E di Milano, contro la reclusione di stato di cui i prigionieri sono vittime.
Nei mesi scorsi alcuni detenuti in rivolta sono riusciti ad evadere dai lager di Roma e Torino.
A Bologna la situazione della lotta interna al C.I.E. è continuamente messa in difficoltà dalle fortissime pressioni e intimidazioni che i reclusi ricevono dagli operatori della Misericordia e da poliziotti e militari che rendono possibile la gestione di quell’inferno.
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Benefit per Noinonsiamocomplici, venerdì 16 aprile @ Atlantide – Bologna
LE ATLANTIDEE
Benefit per Noinonsiamocomplici
Dj-set con Extremo Remedios e The Enver Brothers (SoulTrash & ElectroPop in Levare)
Organizzano: AntagonismoGay, Clitoristrix-Femministe e Lesbiche, Nulla Osta
Venerdì 16 aprile dalle 23.00 @ Atlantide
– Piazza di Porta Santo Stefano 6, Bologna
Ingresso 3 euro
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Florence è libera!
Ieri Florence è uscita dal Cie di Ponte Galeria con un permesso di soggiorno per l’articolo 18 grazie al lavoro delle operatrici di Be Free, di cui vi invitiamo a leggere un "istruttivo" dossier sulla tratta.
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Ieri a Torino si è tenuta un’iniziativa sotto la sede dell’Eni con l’intento di focalizzare l’attenzione sulle responsabilità dell’azienda italiana rispetto alla situazione sociale in Nigeria e quindi, passo dopo passo, sulla storia di Joy e delle sue compagne. Leggi il report su Macerie.
***
Di seguito, il comunicato diffuso ieri dal Comitato per i diritti civili delle prostitute a proposito di Joy ma non solo.
Joy è ostaggio dello stato italiano
Joy che, come tante altre donne rinchiuse nei lager per migranti, avrebbe diritto ad un permesso di soggiorno come vittima di tratta, è ingabbiata nel circuito Cie-carcere-Cie dal 26 giugno 2009. Quel giorno, infatti, venne fermata per un controllo mentre andava al supermercato. Sprovvista di documenti, venne trattenuta per tre giorni in caserma e poi portata al Cie milanese di via Corelli, il 29 giugno.
Al CIE ha subito un tentativo di stupro da parte di un ispettore di polizia e ha avuto il coraggio di denunciarlo. Joy insieme a Helen, Florence, Debbie, Priscilla e altre sono state picchiate, arrestate e processate, trattenute in carcere per sei mesi per essersi ribellate e aver protestato durante una rivolta al CIE di Corelli a Milano.
Rilasciate dal carcere sono state trasferite nuovamente nei CIE, Joy 10 mesi passati tra Cie e carceri.
Ora la prospettiva di passarne così ancora almeno altri due, oggi la questura ha confermato il suo trattenimento nel CIE di Modena.
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Stanno rubando altri due mesi di vita a Joy, Debby e Priscilla!
Venerdì lo avevano confermato a Debby e Priscilla rinchiuse nel Cie di Torino e questa mattina anche a Joy rinchiusa nel Cie di Modena: per tutte e tre altri due mesi di vita dentro i lager italiani. Per quanto riguarda Florence e Hellen rinchiuse nel Cie di Roma si aspetta di sapere la loro sorte, ma con tutta probabilità anche per loro sarà la stessa.
Sono state sfruttate, rinchiuse in un Cie, mandate in carcere, fatte ritornare in un Cie, hanno tentato di deportarle nel loro paese dove la loro vita sarebbe stata messa in pericolo, ma non basta: devono continuare a stare rinchiuse in nome di una sicurezza e del rispetto di una legge che serve solo come strumento di manipolazione, oppressione e guadagno per chi la detiene.
Vi ricordiamo che per oggi sono previste iniziative contro i Cie e le deportazioni:
* Bologna: sotto le due Torri dalle 18
* Palermo: in via Cavour (nei pressi della Feltrinelli) alle 17.30
Invitiamo le realtà antirazziste a costruire nei propri territori iniziative e mobilitazioni contro i Cie, le deportazioni e le norme liberticide e razziste del pacchetto sicurezza.
Se vuoi telefonare ai tre Cie dove le ragazze sono imprigionate per dire la tua e protestare:
Cie di Modena : 05451690
Cie di Torino: 011.558.99.18 – 011.558.87.78 – 011.558.98.15
Cie di Roma: 06.658.542.15 – 06.658.542.28
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Aguzzino, molestatore e sfruttatore. Storia di un (altro) ispettore capo di Corelli
E’ di qualche giorno fa la notizia dell’ennesima porcheria fatta da un ispettore capo di stanza in Corelli. Guardiano nel lager e molestatore di trans rinchiuse lì dentro, arrotondava lo stipendio di "difensore della sicurezza" affittando in nero e a prezzo esorbitante un tugurio a trans brasiliane senza permesso.
Che il reato di clandestinità sia un business per lo Stato e i suoi "servitori" non ci sorprende affatto.
Da radiocane:
L’affittacamere
(Friday, 09 April 2010 15:23)
La storia di Paola, trans brasiliana, che vive prostituendosi in appartamento a Milano.
La storia di Paola che finisce nel Cie di Via Corelli a Milano.
La storia di un incontro nel Cie con un poliziotto che lei già conosce
La storia di un poliziotto che arrotonda affittando appartamenti agli stessi clandestini che poi finiranno nel Lager.
La storia di Paola, che denuncia pubblicamente il suo affittacamere, viene prelevata dalla polizia questa mattina nel cie di via corelli a milano, il perchè non lo sappiamo, lei non risponde più al telefono.
Oggi la Questura di Milano ha deciso di far uscire la notizia per evitare che l’ennesimo scandalo gli esplodesse per le mani.
Ma il coperchio del silenzio dei CIE d’Italia è saltato, ed è chiaro a tutti che non è questione di mele marce.
Una storia tutta italiana
Ascolta l’intervista a Paola raccolta da radio cane
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Presidio anche a Palermo per Joy ed Hellen

Perché Joy, Hellen e le altre ragazze non rimangano rinchiuse altri due mesi in un Cie, contro il "pacchetto sicurezza", i Cie e le deportazioni
presidio a Palermo, lunedì 12 aprile in via Cavour (nei pressi della Feltrinelli) alle 17.30
Guarda il calendario delle iniziative in continuo aggiornamento
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Calendario delle iniziative contro i Cie e le deportazioni
Si moltiplicano le iniziative contro i Cie e le deportazioni. Segnaliamo quelle che si svolgeranno nei prossimi giorni. Il calendario è, ovviamente, in continuo aggiornamento.
* Giovedì 8 Torino: Donne nei Cie, stupri ed espulsioni – c/o radio black out via Cecchi 21, alle 19.30 (guarda la locandina)
* Sabato 10 Bari: presidio e concerto sotto le mura del Cie Bari-Palese in solidarietà ai migranti reclusi, in viale europa dalle 16 alle 22
* Sabato 10 Modena: presidio informativo sulla situazione di Joy, contro i Cie, le deportazioni e il "pacchetto sicurezza", in piazza della Torre dalle 16.00, altro presidio sempre in una piazza centrale di Modena a sostegno di Joy, contro Cie e deportazioni,successivamente è previsto uno spostamento sotto al Cie di Modena per un saluto ai detenuti e alle detenute.
* Lunedì 12 Bologna: presidio informativo sulla situazione di Joy, contro i Cie, le deportazioni e il "pacchetto sicurezza", sotto le due Torri dalle 18
* Martedi 13 Udine: presidio informativo dalle 17.30 alle 19.00 in Piazzetta Belloni, organizzato dal Centro sociale anarchico di Udine in esilio.
* Lunedì 12 Palermo: presidio informativo in via Cavour (nei pressi della Feltrinelli) alle 17.30
* Giovedì 15 Napoli: notte contro il fascismo e il razzismo, dalle 21.30 a palazzo Giusso (università orientale), largo s.g.magg. Pignatelli (leggi il programma)
* Domenica 18 Cesena: serata antirazzista contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, abominio dello Stato democratico, ore 21 allo spazio libertario Sole & Baleno, subb. valzania 27
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Le ricette della Misericordia

Cosa faremmo se avessimo a disposizione 75 euro al giorno? Sicuramente tante belle cose, ma soprattutto non mangeremmo pasta al pomodoro per mesi e mesi.
Invece la Misericordia di Modena, presieduta dal ‘fratello di suo fratello’ Daniele Giovanardi, che ha in mano la gestione interna dei Cie di Modena e di Bologna, pare proprio pensarla così.
I 75 euro al giorno pro capite per "trattenuto/a" dichiarata dai gestori del Cie a Medici senza frontiere (vedi dossier di MsF a pag. 33) a quanto pare non sono sufficienti a garantire un vitto decente, vario ed equilibrato alle e agli "ospiti" (così le/li chiamano, dissimulandone le condizioni di vita e detenzione reali) del lager modenese. Lo stesso vale per i 72 euro pro capite intascati quotidianamente per immigrate e immigrati rinchiusi nel Cie bolognese (vedi dossier di MsF a pag. 25).
Perché, allora, non suggerire qualche ricetta della nonna, sana e nutriente, alla Confraternita della Misericordia?
Farlo è semplice, basta telefonare ai seguenti numeri: 059 332398 – 393 9126551.
Sicuramente apprezzeranno i consigli.
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Quando Joy dice “No” è “NO!”
Dieci mesi passati tra Cie e carceri, dieci mesi di pasta col pomodoro e riso col pomodoro. E la prospettiva di passarne così ancora almeno altri due.
Oggi Joy ha detto "Basta!" e ha rimandato indietro, a pranzo e cena, la sbobba propinata al Cie di Modena.
Il risultato? La polizia è andata da lei con i militari, l’hanno chiamata in corridoio, da sola, chiedendole perché non volesse mangiare. Joy ha spiegato che non ne poteva più, dopo dieci mesi, di mangiare sempre le stesse cose.
Alla domanda "Cosa vuoi fare?", ha risposto che vuole morire, rifiutare il cibo e fare lo sciopero della fame fino a morire.
Il consiglio che le viene dato dalla polizia è di battere la testa contro al muro fino a spaccarsela, di ammazzarsi così.
Ma Joy non demorde e li invita a picchiarla fino ad ammazzarla di botte.
Loro sanno bene cosa succederebbe dentro e fuori i Cie se questa cosa accadesse e, finalmente, se ne vanno…
E domani?
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Storia di Ingrid

Lunedì scorso, alle cinque del pomeriggio, Ingrid viene convocata dentro all’ufficio immigrazione del Cie di via Corelli, a Milano. «Si parte», le dicono. È tutto pronto per riportarla in Brasile. Lei però protesta perché, anche se è stanca di star rinchiusa dentro al Centro ed è disposta a farsi riportare indietro, vuol tornarsene a casa come fa la gente normale e almeno portarsi dietro le sue cose. I funzionari di Questura, bestie come sono, però non voglion sentire ragioni: si deve partir subito, senza neanche una sacca, così come si è vestiti. Ingrid se ne sta buona tutto il viaggio fino a Malpensa, ma all’ultimo momento si rifiuta di salire sull’aereo. Ne nasce un casino e arriva il comandante (l’aereo è della Tap, la compagnia di bandiera portoghese): lei gli parla, e lui si rifiuta di imbarcarla.
Così i poliziotti, infuriati, debbono riportarla al Centro, e il viaggio è rimandato a venerdì, quando Ingrid è pronta ed è disposta a partire. Ascolta il suo racconto, raccolto da Radio Onda Rossa.
Ieri, una ventina di antirazzisti milanesi sono andati a salutarla all’aeroporto. Non sono riusciti a vederla: solo raramente i deportati, infatti, passano per il check-in. Ne hanno approfittato, però, per informare passeggeri e personale di volo del fatto che tante volte sui voli c’è chi non avrebbe nessuna intenzione di partire e che qualcosa per aiutarlo si può sempre fare…
Leggi il volantino distribuito a Malpensa.
(da Macerie)
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