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(Da Macerie)
Questa mattina all’alba Debby e Priscilla sono state prelevate dalla loro gabbia dentro al Centro di corso Brunelleschi e portate all’aeroporto di Malpensa. Intorno alle 8 erano già lì ad aspettare gli altri reclusi nigeriani prigionieri in via Corelli per essere caricate insieme a loro sull’aereo per Roma – a quanto pare nel primissimo pomeriggio. Anche a Ponte Galeria le guardie stanno facendo fare le valigie a chi dovrà venire deportato in Nigeria. Ovviamente non sappiamo se queste modalità di viaggio – nei tempi soprattutto – siano quelle ordinarie o se siano state influenzate dalla volontà di dribblare i solidali di fuori, come è già successo il 12 febbraio scorso, quando le ribelli di Corelli furono scarcerate nottetempo e smistate in giro per l’Italia di nascosto. Forse nelle prossime ore avremo qualche elemento in più per capirlo: rimane chiaro, però, che porsi il problema dei Cie e del funzionamento della macchina delle espulsioni vuol dire porsi il problema di come incepparli e di come fare in modo che il movimento fuori dalle mura sia mimimamente adeguato alla determinazione e alla combattività che si è espressa nell’ultimo anno e mezzo dentro a quelle maledette gabbie.
(L’appuntamento di questo pomeriggio di fronte al Centro per salutare Debby e Priscilla ovviamente è annullato. Ci si vedrà là davanti per salutare tutti gli altri reclusi domenica prossima, per il consueto presidio mensile.)
Volentieri pubblichiamo questo contributo di alcune compagne di Milano.
Ricordiamo il presidio che si terrà domani a Torino fuori dal Cie alle 14.00 contro la deportazione di Debby e Priscilla e il corteo di sabato 19 giugno a Modena contro i Cie.
Su Joy, sulla libertà e i suoi nemici
Si può considerare Joy libera grazie all’applicazione di un art. 18? Si può considerare una persona libera quando è obbligata a collaborare con la giustizia, denunciando gli sfruttatori e costretta a vivere in una casa protetta?
Sappiamo tutti e tutte che questa non è la libertà.
Joy è solo uscita dal Cie ed è uscita con un articolo 18, unica soluzione possibile per un nemico che, altrimenti, avrebbe dovuto riconoscere una sconfitta troppo grande per sé.
Un nemico che ha classificato come “calunnia” il racconto della violenza sessuale fatto da Joy in aula, e confermato da Hellen sua compagna di stanza nel Cie di Milano; nemico che si è stretto attorno all’ispettore capo di polizia Vittorio Addesso, autore della tentata violenza, negando pubblicamente l’atto con un comunicato stampa, comunicato che aveva anche lo scopo di giustificare le cariche in Piazza Cadorna a Milano il 25 novembre 2009, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per aver esposto uno striscione su cui era scritta la verità: nei Cie la polizia stupra.
Un nemico che nei giorni che precedenti la scarcerazione di Joy, ha cercato di far credere che lei stessa avesse revocato il suo avvocato, unico canale di contatto e comunicazione con l’esterno. Revoca mai esistita, mai firmata e, quindi, non dimostrabile al momento della richiesta da parte dei legali.
(Da Macerie)
Proprio ieri Debby e Priscilla, – le due ragazze nigeriane che erano state trasferite a Torino il 12 febbraio scorso dopo aver scontato sei mesi di carcere insieme a Joy, Hellen e Florence per la rivolta di Corelli di agosto – hanno ricevuto visite sgradite: un sottopiffero dell’ambasciatore nigeriano in Italia, che le ha “riconosciute” ufficialmente ed ha annunciato loro che giovedì lascieranno corso Brunelleschi per essere deportate. Le due – cui mancano poco meno di due mesi allo scadere del termine del trattenimento nel Centro – non hanno nessuna intenzione di farsi portare via.
A quanto pare in pentola bolle un bel volo di Frontex che raccatterà presunti nigeriani in giro per l’Europa: anche a Ponte Galeria ieri si è fatto vedere un funzionario d’ambasciata, anche lui a mettere il bollo sui documenti di viaggio. Questo vuol dire che giovedì Debby e Priscilla verranno portate a Roma su di un volo di linea e poi aspetteranno insieme a qualche decina di loro supposti “connazionali” provenienti dagli altri Cie italiani di prendere il charter superblindato in arrivo da qualche altra capitale europea.
Possiamo già segnalarvi, per chi sta a Roma, che giusto domani, 16 giugno, ci sarà un concentramento in sostegno alle lotte dei detenuti dalle 21,00 in piazza dell’Immacolata a San Lorenzo: questa è una prima occasione per protestare.
E poi possiamo ricordarvi che l’ambasciata nigeriana a Roma risponde allo 06683931. I giochi non sono ancora fatti, e vale la pena di farsi venire delle idee ed insistere.
Segnaliamo l’assemblea che si terrà il 17 giugno a Bologna, sul corteo di Modena contro i Cie e sulla lotta dei rom del campo di Triboniano (Milano)
Giovedì 17 giugno, dalle 17, in Aula C autogestita (Strada Maggiore 45, Bologna)
Scarica e diffondi il volantino del corteo
Segnaliamo le iniziative contro Cie e deportazioni di oggi, 10 giugno, a Crema (alle 20.30 in piazza Trento e Trieste) e di sabato 12 giugno ad Ivrea (dalle 15 vicino alle Poste).
Fra le tante iniziative che ci sono state in occasione dell’incidente probatorio dell’8 giugno, ne ricordiamo due particolarmente significative:
Parigi, lunedì 7 giugno – All’Istituto Culturale Italiano di Parigi serata di gran gala per la presentazione di due libri. Compagne/i francesi sono entrati in sala distribuendo un volantino sulla vicenda di Joy, la sua storia e la scadenza in tribunale per l’incidente probatorio prevista a porte chiuse per martedì 8 giugno. Leggi il volantino.
Roma, martedì 8 giugno – In solidarietà con Joy e i/le migranti rinchiusi/e nei Cie, interrotta alla Sapienza presentazione del “best seller internazionale” Womenomics – Perché le donne sono il motore dell’economia. Leggi il volantino.