Lo stupratore ha le chiavi di casa, e anche le chiavi del Cie!

Segnaliamo l’iniziativa delle compagne di Cagliari, già preannunciata nel loro comunicato di solidarietà alle compagne di Milano.

PRESIDIO
VENERDÌ 4 DICEMBRE 2009
PIAZZA COSTITUZIONE (CA) ORE 18.30

LA POLIZIA STUPRA NEI CIE E REPRIME NELLE PIAZZE

Il 25 novembre 2009 in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne in diverse piazze delle città italiane si sono tenute iniziative in cui si denunciavano gli (ultimi) abusi sessuali commessi dalla polizia sulle donne migranti nel CIE di Milano (Centro di identificazione ed espulsione per i migranti).


A Milano lo stesso giorno la polizia ha caricato brutalmente le manifestanti e i manifestanti perché si sono rifiutati di togliere uno striscione che diceva pubblicamente la verità “NEI CIE LA POLIZIA STUPRA”.


In questo lager come in tutti gli altri centri in Italia i migranti sono privi di qualsiasi dignità, vivono in condizioni disumane, viene loro negata l’assistenza sanitaria anche quando è lo stesso centro a provocare malattie e morti. La violenza usata dagli agenti nei confronti di tutti loro è all’ordine del giorno, le donne in particolar modo vengono ricattate quotidianamente e a quelle che si rifiutano di ricambiare le prestazioni sessuali richieste dalla polizia viene riservato un trattamento ancora più duro.


Questo è uno dei risultati dell’applicazione del pacchetto sicurezza che, determinando una condizione di illegalità forzata, costringe inoltre le donne migranti non in regola con il permesso di soggiorno (fuori dai CIE) a vivere nascoste, senza nessun diritto civile, nessun diritto al lavoro, nessun diritto all’assistenza, obbligate a lavorare in nero se non vittime della prostituzione o coinvolte nella tratta delle straniere.


Oggi scendiamo in piazza per denunciare ancora una volta che la violenza maschile sulle donne è un fenomeno generalizzato e va aldilà della nazionalità, è un problema di tutte e di tutti, non si possono fare distinzioni di provenienza o di classe sociale.
Lo stupratore ha le chiavi di casa, e anche le chiavi del CIE!
Non dimentichiamo che in nome della sicurezza di questo Paese e in nome dello spauracchio della salvaguardia di noi donne sono state approvate leggi razziste e repressive e, come era ovvio che succedesse, gli episodi di Milano sono solo un piccolo esempio: la repressione, poliziesca ma non solo, è nei confronti di tutte e di tutti.
Siamo a fianco delle compagne e dei compagni pestati dagli sbirri a Milano, solidali con tutte e tutti coloro che ogni giorno subiscono la violenza e i soprusi delle forze dell’ordine.

Siamo qui per esprimere il nostro dissenso per una politica antisociale e fascista che legittima e autorizza le forze dell’ordine ad usare la violenza.

Siamo convinte che solo attraverso l’autodeterminazione è possibile un cambiamento reale per la nostra vita. Siamo convinte che i tentativi coraggiosi delle donne migranti possano scardinare questi meccanismi.

collettivo lunestorte – cagliari 

 

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