Aggiornamenti dai Cie

La mattina dell’11 agosto Ngom è uscita dal Cie di Bologna per tornare al paesello ligure dove fa assistenza ad un anziano italiano. Quando abbiamo avuto occasione di parlarle, mentre era nel Cie, ci ha confermato il solito quadro della situazione, dove il cibo scondito e immangiabile fa da contorno alla disperazione delle donne rinchiuse lì.

All’inizio di agosto è stata chiusa la sezione femminile del Cie di via Corelli a Milano. Nei mesi scorsi erano state mandate a lavorare lì varie ispettrici donne, finché il 3 agosto, col pretesto di creare spazio per una trentina di uomini appena sbarcati in Sicilia, la sezione femminile è stata svuotata e tutte le donne sono state trasferite a Ponte Galeria. Evidentemente le mobilitazioni per Joy hanno ottenuto anche questo effetto. Ma non è sufficiente: i Cie vanno chiusi completamente, non solo alcune sezioni femminili!

Intanto le espulsioni dall’Italia procedono al ritmo serrato di 30-40 immigrati/e a settimana.

E per finire proponiamo questi “auguri” di buon ferragosto, scritti da Isoke Aikpitanyi a nome delle ragazze nigeriane vittime di tratta.

DONNE ITALIANE, SE A FERRAGOSTO IL CELLULARE DI VOSTRO MARITO SUONA, E’ UNA DI NOI, NIGERIANA, VITTIMA DELLA TRATTA A CHIAMARE… LUI E’ UNODEI NOSTRI CLIENTI…

Oggi, 15 agosto 2010, noi, nigeriane, vittime della tratta, clandestine, prostitute, ricordiamo che LA TRATTA NON VA IN VACANZA.

Siamo in balia di almeno 10 mila maman che vivono in Italia e prendono i nostri soldi; loro non sono clandestine, non si prostituiscono. Un tempo erano come noi, ma ora no…Legate fra di loro, mettono insieme ingenti somme di denaro. Non è difficile: noi paghiamo a loro 50-60 mila euro e anche di più.

Noi rischiamo il fermo, l’arresto, l’invio in un CIE, il rimpatrio, loro NO, loro sono libere e se qualcuna di noi le denuncia, loro se la cavano in fretta. Anzitutto perché sono legali, sono italiane, al massimo sono considerate colpevoli di favorire la nostra clandestinità, ma quanto a sfruttarci…  dicono che ci lasciano in mano parte dei nostri guadagni e si prendono solo i soldi per l’affitto, la luce, il gas, le spese di condominio.

Ognuna di loro ha tante donne e uomini che le aiutano e vivono alle nostre spalle. Le associazioni e le comunità del nostro paese sanno tutto, ma non dicono e non fanno niente. Neanche i pastori delle chiese nere fanno qualcosa, anzi, molti aiutano le maman.

E così anche oggi, per noi, è una giornata di “lavoro”. Sì perché alla fin fine siamo considerate e diventiamo soltanto delle prostitute. Ce n’è poco di “lavoro” in giro: oggi i bravi maschi italiani sono in ferie con le loro famiglie e con i loro figli. Dieci milioni di clienti in giro per l’Italia…c’è la crisi, ma loro vanno in vacanza lo stesso

I più assidui sono passati da noi qualche giorno fa e ci hanno lasciato qualche soldo, chi venti, chi 25 euro, qualcuno addirittura 50 euro, per il nostro “ferragosto”… così facciamo festa anche noi, magari un gelato, poi da lunedì torna tutto come prima.

Ma oggi noi li chiameremo ad uno ad uno questi nostri “clienti”…giusto uno squillo, tanto perché le loro mogli possano interrogarsi e chiedere “ma chi è che disturba anche oggi” e i mariti siano costretti a far finta di niente. E se qualche donna vorrà verificare il numero che ha chiamato, beh quello sarà il nostro “numero verde”, il numero di “Joy”, l’amore mio, la bellissima, la fighetta nera dei loro mariti. Siamo comunque qui, anche oggi in strada o nelle case, a disposizione dei maschi più disperati e soli e degli stranieri senza famiglia.

Oggi noi chiameremo al telefono anche tutti i numeri che ci sono stati dati dalle unità di strada, dagli operatori, dai clienti, dai preti, da persone di buona volontà con il suggerimento “chiama qui, vedrai che ti aiutano”… Non ci risponderà nessuno. Oggi, Ferragosto 2010, anche se la tratta non va in ferie, ma gli italiani sì, e anche le loro associazioni contro i trafficanti e i mafiosi.

Speriamo, allora, che i giornali, le radio, le tv… trasformino questo nostro testo di protesta in una notizia di cronaca di questo Ferragosto italiano 2010

Associazione vittime ed ex vittime della tratta – Progetto la ragazza di Benin City
Isoke Aikpitanyi

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