A come aborto, B come barconi, C come Cie…

Ieri a Grosseto, una donna egiziana di 23 anni, incinta all’ottavo mese, ha abortito perché costretta da un mese a dormire in macchina col marito anziché poter stare tranquilla in un letto e portare fino in fondo la gravidanza che aveva tanto desiderato.

Sul fronte della guerra interna contro donne e uomini immigrati, segnaliamo anche che proprio ieri il consiglio dei ministri ha approvato un decreto che prolunga fino a 18 mesi la permanenza nei lager della democrazia.

Sul fronte della guerra esterna contro l’immigrazione, oggi a Napoli l’Italia ha siglato con il Consiglio nazionale transitorio libico un accordo di cooperazione per prevenire e contrastare il flusso di immigrati irregolari – o, meglio, ha rinverdito l’accordo già preso tempo addietro con l'”amicone” di allora Gheddafi. E dalla profonda Insubria Maroni chiede che le navi della Nato, schierate davanti alle coste libiche, blocchino i barconi di migranti che si apprestano a salpare verso l’Italia.

Sul fronte, invece, degli italici intrallazzi, segnaliamo che nell’affaire P4 è comparso anche il nome di Chiorazzo, noto gestore, tramite la Auxilium, di lager per migranti.

Ma guardate un po’ che coincidenze!

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