Bologna, 12 dicembre: processo non accidentale alle anarchiche e agli 
anarchici

Nel 42° anniversario dell’orrenda strage di Piazza Fontana, che i tribunali 
italiani hanno decretato essere senza responsabili, a Bologna comincerà il 
processo alle compagne e ai compagni anarchici del Centro di documentazione 
Fuoriluogo.

Poco importa che quella data sia uno scherzo del destino o una coincidenza non 
casuale: rilevante è che, a distanza di quarant’anni, lo Stato capovolga la 
storia portando sul banco degli imputati compagne e compagni che si sono spesi 
generosamente nelle lotte contro lo sfruttamento, le nocività e i Cie-lager 
della democrazia.

L’attacco alle compagne e ai compagni di Fuoriluogo, accusati 
di “associazione per delinquere”, oltre ad essere un’operazione sporca e 
manipolatoria è anche un segnale chiaro a tutte e tutti coloro che si 
riuniscono in collettivi e gruppi informali per contrastare lo stato di cose 
esistente.

Come compagne, femministe e lesbiche ci schieriamo apertamente dalla parte di 
Fuoriluogo

– perché con queste compagne e questi compagni abbiamo condiviso un tratto di 
percorso nella lotta contro i Cie, nel pieno rispetto delle reciproche 
specificità e senza dover fronteggiare alcun tentativo di egemonia;

– perché per noi la vera associazione criminale è quella di chi devasta, 
saccheggia, militarizza e bombarda le vite e i territori in nome del profitto e 
degli interessi di pochi;

– perché siamo consapevoli del nostro essere “fuorilegge” nel momento in cui 
abbiamo scelto di contrastare, senza mediazione alcuna, la violenza patriarcale 
dello Stato, dei suoi apparati e dei suoi servitori in divisa;

– perché non ci interessano né la spartizione del potere né le briciole 
istituzionali offerte alle donne per addomesticarle e farle complici di un 
sistema fondato sull’ingiustizia di classe e sul suprematismo razziale;

– perché sappiamo che la montatura orchestrata ai danni delle/dei Fuoriluogo è 
la prova generale della gestione repressiva del conflitto sociale che va 
allargandosi e radicalizzandosi, una gestione repressiva che non risparmierà 
nessuna/o e davanti alla quale è eticamente urgente prendere una posizione 
netta ed esprimere solidarietà attiva a chi ne è attualmente colpita/o;

– perché, come donne autodeterminate, conosciamo fin troppo bene la strategia di 
intimidazione, criminalizzazione e repressione di chi non accetta di piegarsi 
alle norme dominanti: la storia delle caccia alle streghe e dell’internamento 
delle donne ribelli ne è testimonianza.

A tutto questo vogliamo anche aggiungere il nostro disgusto nei confronti 
delle infami operazioni giornalistiche che hanno sostenuto l’operazione 
giudiziaria contro le/i Fuoriluogo. Innanzitutto da parte di quei pennivendoli 
che, all’indomani delle perquisizioni e degli arresti, di una compagna che 
apprezziamo e stimiamo ne hanno fatto un ritratto volutamente caricaturale e 
perverso, proprio in quanto donna e donna “matura”. E poi anche da parte dell’
Espresso che, con il pretesto di un’inchiesta sui “black bloc”, ha ritratto 
le/i Fuoriluogo come un gruppo di fanatici squadristi, razzisti e sessisti, 
allo scopo di delegittimare e screditare con l’infamia non solo questi compagni 
e compagne, ma anche chi, come noi femministe e lesbiche, ne ha condiviso un 
tratto di strada.

Il 12 dicembre saremo in piazza a Bologna, al fianco delle compagne e dei 
compagni di Fuoriluogo e facciamo appello alle compagne, femministe e lesbiche 
che lottano contro le gabbie e le violenze dello Stato patriarcale perché 
partecipino al presidio indetto in piazza del Nettuno a Bologna a partire dalle 
ore 10.00 – o, in alternativa, ad organizzare nei propri territori iniziative 
di solidarietà con le/i processati e contro questo sistema di profonda 
ingiustizia sociale, di repressione e di controllo.

Noinonsiamocomplici

Coordinamenta femminista e lesbica di collettivi e singole-Roma

Collettivo Femminista Magliana-Roma

GLF- Gruppo di lavoro femminista-Roma contro i Cie e contro il controllo sociale

Alcune compagne milanesi

 

(leggi qui il comunicato Il 12 dicembre 2011 lo Stato processa gli anarchici, con gli appuntamenti bolognesi)

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