Mentre a Roma e Bologna i presidi di compagne procedevano più o meno sulla trama stabilita collettivamente senza rilevanti (se non le usuali) molestie poliziesche, da Milano giungeva la notizia di 1-2-3 cariche sempre più violente affinché le compagne auto-censurassero lo striscione che diceva una innegabile verità: NEI CENTRI DI DETENZIONE PER IMMIGRATI LA POLIZIA STUPRA.
Teste aperte a manganellate per dimostrare le pacifiche intenzioni poliziesche e rassicurare sul fatto che la polizia non sia violenta – dunque come potrebbe mai stuprare?
Donne massacrate a manganellate perché hanno osato dire la verità, una verità che nemmeno le/ i più sincerissimi democraticissimi che manifestano per la "libertà di informazione" (così la chiamano…) osano nemmeno sfiorare: NEI CIE LA POLIZIA STUPRA.
I colleghi del molestatore seriale, nonché ispettore capo del Cie di Milano, Vittorio Addesso, hanno fatto quadrato con lui, e nel fare quadrato han cercato, col sangue agli occhi, anche di quadrare i crani di chi invece era in piazza per dire come stanno le cose, e dirlo proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.