Sfruttamento delle risorse e tratta delle donne in Nigeria – Bologna, 17 maggio

 
Noinonsiamocomplici e circolo Iqbal Masih propongono una serata di discussione su sfruttamento delle risorse e tratta delle donne in una delle zone più "calde" del pianeta, il sud della Nigeria,  dove alla gestione mafiosa del petrolio si affianca quella del traffico di giovani donne costrette alla prostituzione in Europa.
lunedì 17 maggio dalle 18.30
al circolo Iqbal Masih – via della Barca 24/3, Bologna
* presentazione di Delta in rivolta
(a cura del centro di documentazione Porfido di Torino)
* proiezione del video Delta Oil’s Dirty Business, di Yorgos Augeropoulos
* cena benefit per Noinonsiamocomplici
…Coloro che governano la Nigeria hanno fatto in modo che si creasse e rafforzasse uno dei movimenti rivoluzionari più potenti e attivi del mondo. La mancanza di lavoro e di opportunità, il conseguente alto indice di povertà insieme alla decadenza socio-economica e al degrado ambientale, si sono combinati con la brutalità e la falsità del governo nigeriano favorendo un aumento senza precedenti del numero di giovani uomini e donne il cui unico scopo è quello di dare manforte a una rivoluzione contro l’estrema arroganza del subdolo Stato nigeriano. Questi giovani uomini e donne credono di meritare una vita migliore rispetto a quella esistente. E sono pronti a dare la vita per permettere alle future generazioni di arrivarci.
(Cynthia White, portavoce del Joint Revolutionary Council)
Scarica e diffondi la locandina
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Corpi violati

 

Riprendiamo da Melting Pot una notizia che, pur risalendo al 2005, dà il senso delle violenze quotidiane del razzismo di Stato che oggi in Italia avvengono sotto gli occhi di tutti/e. Perché nessuno/a dica che non sapeva… 

Padova – Grave sopruso nei confronti di ragazze rom – Carabinieri denudano ragazze rom in mezzo alla gente

Venerdì pomeriggio 29 aprile è pervenuta alla redazione di Radio Sherwood una telefonata, da parte di una studentessa che ha voluto denunciare un abuso nei confronti di alcune ragazze rom a cui ha assistito di persona.

La ragazza ha raccontato quello che ha visto in stazione a Padova, assieme ad altre persone, tra cui una giornalista allontanata dai carabinieri.

I fatti, come raccontati alla radio, riguardano un fermo da parte dei carabinieri di alcuni rom sospettati di avere della cocaina. In particolare le ragazze fermate sarebbero state spogliate, denudate e “visitate” dalle mani dei militari per tutto il corpo…

A testimonianza delle sue parole, la studentessa ha spedito a Radio Sherwood delle foto, fatte con telefono cellulare, che alleghiamo sia alla notizia, sia alla testimonianza audio della studentessa.

 

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Bologna, 10 maggio: presidio sotto al Cie

Contro il Cie, la Misericordia e in solidarietà con i/le reclusi/e:
lunedì 10 maggio dalle 17, presidio sotto il Cie di via Mattei (Bologna) 
Antirazziste e antirazzisti
 
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Preferisco morire piuttosto che tornare a casa!

 Perchè questa donna non vuole rientrare a Brazzaville, in Congo, il quarto tra i più grandi Paesi africani per produzione di petrolio, più di 250.000 barili al giorno, e una popolazione di circa tre milioni di abitanti?

Ecco cosa succede durante la sua deportazione… 

http://www.youtube.com/watch?v=3hxiOGtMFss

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Dodici anni dopo Semira Adamu

Ci segnalano un comunicato del Lussemburgo sull’espulsione di cinque richiedenti asilo nigeriani/e la cui domanda è stata respinta. A quanto pare la sospensione dei rimpatri in Nigeria riguarderebbe solo il cosiddetto “livello 4” della scala che classifica le modalità di espulsione, cioè con i/le respinti/e strettamente legati e imbavagliati e si tratterebbe di una misura temporanea in attesa degli esiti dell’inchiesta sulla morte di un giovane nigeriano a Zurigo lo scorso marzo. Non si ha la certezza che la sospensione riguardi solo la Svizzera o anche altri paesi.
Questo il comunicato del Ministero degli affari esteri e dell’immigrazione del Lussemburgo del 29 aprile 2010
Rimpatrio di cinque richiedenti asilo respinti
Nel quadro di un volo charter comune, organizzato dall’Irlanda e coordinato dall’agenzia europea Frontex, il governo oggi ha proceduto al rimpatrio in Nigeria di cinque richiedenti asilo. La Croce Rossa ha assistito al rimpatrio nel ruolo di osservatore.
Con questo volo 35 immigrati dalla Nigeria sono stati rimandati nel loro paese. Nel mese di aprile sono stati organizzati da Frontex tre voli con destinazione Nigeria a cui hanno partecipato diversi stati membri.

Ricordiamo che la pratica delle espulsioni coatte e delle conseguenti morti ha una lunga storia: il 22 settembre del 1998 Semira Adamu (nella foto), ventenne nigeriana in fuga dalla miseria e da un matrimonio forzato, venne ammazzata per soffocamento su un volo Sabena dal Belgio poiché cercava di ribellarsi all’espulsione.
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Per prevenire abusi sessuali e torture, chiudere tutti i Cie!

Si avvicina l’8 giugno, data fissata per l’audizione di Joy al tribunale di Milano e intanto crescono le pressioni in stile mafioso perché non le venga riconosciuto la condizione di ‘vittima di tratta’ e dunque il diritto all’articolo 18, rendendo, così, sempre più incombente il rischio dell’espulsione. Ricordiamo che il rimpatrio di Joy equivarrebbe ad una sua condanna a morte. 
Paradossalmente, una decina di giorni fa i quotidiani italiani hanno parlato del Rapporto sull’Italia del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. In questo dossier sarebbe riemersa, nella parte riguardante i lager di Stato per migranti, la vicenda di Preziosa, la trans massacrata di botte dalla polizia nell’allora Cpt di via Corelli nell’estate del 2008. Vicenda che venne poi archiviata, su richiesta del pm Carlo Nocerino, "per mancanza di testimoni".
Oltre al dossier e all’ipocrita risposta del governo italiano, connivente con gli aguzzini, è opportuno leggere la denuncia che Preziosa fece contro i suoi picchiatori e un articolo che racconta la sua storia per capire, una volta per tutte, che l’unico modo per prevenire la tortura e gli abusi nei Cie è chiuderli immediatamente.
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FOOD NOT LAGER!

 


Presidio e Pranzo sociale

in solidarietà con i reclusi in sciopero della fame.

La Concerta gestisce il c.i.e. di Bologna

incassa 72€ al giorno a detenuto per riempire i pasti di psicofarmaci.

Grazie alla connivenza dell’Alma Mater

la Concerta s.p.a. gestisce la mensa universitaria

lucrando su di te e rendendoti complice del razzismo istituzionalizzato

 

…forse prima non lo sapevi, ora lo sai:

BOICOTTA LA MENSA!

contro i CIE/ contro il razzismo

 MARTEDI 4 MAGGIO > dalle 12.oo

in p.zza Puntoni (incrocio v. Zamboni, davanti alla mensa)

cibo – sound – mostre – materiale controinformativo

Leggi l’appello e ascolta l’audio lancio…

Scarica  e diffondi il flyer dell’iniziativa: 152728-flyer.pdf

 

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Chi vuole la morte di Joy?

Mesi e mesi di vita rubata tra Cie e carcere dopo anni di vita rubata dai suoi sfruttatori.
Quello di Joy non è un tentato suicidio, ma un tentato omicidio, e sappiamo bene chi vuole la sua morte: chi sta facendo di tutto per non farla uscire dal Cie, chi da settimane cerca di piegarla e distruggerla psicologicamente, chi cerca di isolarla impedendo i colloqui con lei e negandole la linfa vitale delle relazioni.
Tutti/e costoro – e i loro complici – sono responsabili del gesto disperato di Joy che oggi i suoi avvocati hanno voluto denunciare con un comunicato stampa mandato alle agenzie.

Chiediamo a chi intende riprendere il comunicato di omettere, come abbiamo fatto noi, il suo cognome.

Denunciò stupro al Cie: nigeriana tenta suicidio

Il 17 aprile Joy (***) ha ingerito sapone al Cie di Modena
(da Apcom)
Joy (***), la 28enne nigeriana che ha denunciato un tentativo di violenza sessuale da parte di un ispettore di polizia nel Cie di Milano l’estate scorsa, ha tentato il suicidio all’interno del Centro di identificazione ed espulsione di Modena dove è trattenuta da alcuni mesi. A quanto risulta ad Apcom, il 17 aprile scorso, la donna ha ingerito un intero flacone di sapone ed è stata ricoverata in ospedale dove le è stata praticata una lavanda gatrica. Sentito da Apcom, l’avvocato Eugenio Losco, che insieme con il collega Massimiliano D’Alessio difende la donna, conferma l’episodio: "Se l’è cavata, ma sono molto preoccupato perché, dopo questo tentativo, Joy continua a manifestare propositi suicidi e non vorrei contare il secondo morto nella vicenda seguita alle proteste nel Cie di Milano". L’avvocato si riferisce al suicidio, nel gennaio scorso, a San Vittore di Mohamed El Aboubj, in carcere dopo la condanna in primo grado nel processo con rito direttissimo per la "rivolta" in cui fu coinvolta anche Joy. "Joy è nei Cie da quasi un anno in attesa di espulsione ed è fisicamente e psicologicamente molto provata, sia per la detenzione che per il dilatarsi dei tempi di inoltro della denuncia che ha fatto contro i suoi sfruttatori e che le farebbe ottenere un permesso di soggiorno per protezione sociale" continua il legale, sottolineando che la situazione per Joy, in Italia dal 2002 per fare la parrucchiera e poi diventata prostituta, si è "ulteriormente aggravata dopo che il 12 aprile scorso, giorno in cui era prevista la sua liberazione, le è stato comunicato che sarebbe dovuta rimanere al Cie per altri due mesi". Per quanto riguarda la vicenda della presunta violenza sessuale (l’ispettore accusato ha sporto querela contro la donna), l’avvocato fa sapere che l’8 giugno prossimo il Gip Guido Salvini ha fissato l’incidente probatorio per l’audizione della donna nigeriana.

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Chi ingrassa avvelenando immigrate e immigrati a Ponte Galeria?

 

Come Sodexo e Concerta che riciclano cibi schifosi e avariati nei lager di Milano e Bologna, anche La cascina a Roma non è da meno.

Riportiamo da radio onda rossa

Azione alla Sapienza: "la Cascina" complice dei lager

Dal primo marzo scorso la cooperativa "Auxilium", del gruppo "La Cascina", gestisce il centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma. Oggi, proprio durante il pranzo, un centinaio di studenti e antirazzisti/e contro i Cie hanno organizzato un’azione di comunicazione alla mensa dell’Università la Sapienza di Roma (in via del Castro Laurenziano), gestita da "La Cascina", denunciando la complicita’ di questa azienda nella gestione del Lager per migranti di Ponte Galeria. 

Ascolta l’audio 

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Un altro stupratore in divisa

 

"Violenza sessuale di gruppo", questa una delle accuse con cui qualche giorno fa a Milano è stato arrestato a Milano l’ennesimo stupratore in divisa.

Come i Cie, anche i controlli antiprostituzione rappresentano una "riserva di caccia" per questa gentaglia.

E noi ribadiamo che non si tratta di "mele marce", ma di una prassi consolidata che ha trovato terreno fertile nelle politiche securitarie e anti-immigrazione.

Leggi l’articolo 

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