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Riprendiamo da Melting Pot una notizia che, pur risalendo al 2005, dà il senso delle violenze quotidiane del razzismo di Stato che oggi in Italia avvengono sotto gli occhi di tutti/e. Perché nessuno/a dica che non sapeva…
Padova – Grave sopruso nei confronti di ragazze rom – Carabinieri denudano ragazze rom in mezzo alla gente
Venerdì pomeriggio 29 aprile è pervenuta alla redazione di Radio Sherwood una telefonata, da parte di una studentessa che ha voluto denunciare un abuso nei confronti di alcune ragazze rom a cui ha assistito di persona.
La ragazza ha raccontato quello che ha visto in stazione a Padova, assieme ad altre persone, tra cui una giornalista allontanata dai carabinieri.
I fatti, come raccontati alla radio, riguardano un fermo da parte dei carabinieri di alcuni rom sospettati di avere della cocaina. In particolare le ragazze fermate sarebbero state spogliate, denudate e “visitate” dalle mani dei militari per tutto il corpo…
A testimonianza delle sue parole, la studentessa ha spedito a Radio Sherwood delle foto, fatte con telefono cellulare, che alleghiamo sia alla notizia, sia alla testimonianza audio della studentessa.
Perchè questa donna non vuole rientrare a Brazzaville, in Congo, il quarto tra i più grandi Paesi africani per produzione di petrolio, più di 250.000 barili al giorno, e una popolazione di circa tre milioni di abitanti?
Ecco cosa succede durante la sua deportazione…
Presidio e Pranzo sociale
in solidarietà con i reclusi in sciopero della fame.
La Concerta gestisce il c.i.e. di Bologna
incassa 72€ al giorno a detenuto per riempire i pasti di psicofarmaci.
Grazie alla connivenza dell’Alma Mater
la Concerta s.p.a. gestisce la mensa universitaria
lucrando su di te e rendendoti complice del razzismo istituzionalizzato
…forse prima non lo sapevi, ora lo sai:
BOICOTTA LA MENSA!
contro i CIE/ contro il razzismo
MARTEDI 4 MAGGIO > dalle 12.oo
in p.zza Puntoni (incrocio v. Zamboni, davanti alla mensa)
cibo – sound – mostre – materiale controinformativo
Leggi l’appello e ascolta l’audio lancio…
Scarica e diffondi il flyer dell’iniziativa: 152728-flyer.pdf
Mesi e mesi di vita rubata tra Cie e carcere dopo anni di vita rubata dai suoi sfruttatori.
Quello di Joy non è un tentato suicidio, ma un tentato omicidio, e sappiamo bene chi vuole la sua morte: chi sta facendo di tutto per non farla uscire dal Cie, chi da settimane cerca di piegarla e distruggerla psicologicamente, chi cerca di isolarla impedendo i colloqui con lei e negandole la linfa vitale delle relazioni.
Tutti/e costoro – e i loro complici – sono responsabili del gesto disperato di Joy che oggi i suoi avvocati hanno voluto denunciare con un comunicato stampa mandato alle agenzie.
Chiediamo a chi intende riprendere il comunicato di omettere, come abbiamo fatto noi, il suo cognome.
Denunciò stupro al Cie: nigeriana tenta suicidio
Il 17 aprile Joy (***) ha ingerito sapone al Cie di Modena
(da Apcom)
Joy (***), la 28enne nigeriana che ha denunciato un tentativo di violenza sessuale da parte di un ispettore di polizia nel Cie di Milano l’estate scorsa, ha tentato il suicidio all’interno del Centro di identificazione ed espulsione di Modena dove è trattenuta da alcuni mesi. A quanto risulta ad Apcom, il 17 aprile scorso, la donna ha ingerito un intero flacone di sapone ed è stata ricoverata in ospedale dove le è stata praticata una lavanda gatrica. Sentito da Apcom, l’avvocato Eugenio Losco, che insieme con il collega Massimiliano D’Alessio difende la donna, conferma l’episodio: "Se l’è cavata, ma sono molto preoccupato perché, dopo questo tentativo, Joy continua a manifestare propositi suicidi e non vorrei contare il secondo morto nella vicenda seguita alle proteste nel Cie di Milano". L’avvocato si riferisce al suicidio, nel gennaio scorso, a San Vittore di Mohamed El Aboubj, in carcere dopo la condanna in primo grado nel processo con rito direttissimo per la "rivolta" in cui fu coinvolta anche Joy. "Joy è nei Cie da quasi un anno in attesa di espulsione ed è fisicamente e psicologicamente molto provata, sia per la detenzione che per il dilatarsi dei tempi di inoltro della denuncia che ha fatto contro i suoi sfruttatori e che le farebbe ottenere un permesso di soggiorno per protezione sociale" continua il legale, sottolineando che la situazione per Joy, in Italia dal 2002 per fare la parrucchiera e poi diventata prostituta, si è "ulteriormente aggravata dopo che il 12 aprile scorso, giorno in cui era prevista la sua liberazione, le è stato comunicato che sarebbe dovuta rimanere al Cie per altri due mesi". Per quanto riguarda la vicenda della presunta violenza sessuale (l’ispettore accusato ha sporto querela contro la donna), l’avvocato fa sapere che l’8 giugno prossimo il Gip Guido Salvini ha fissato l’incidente probatorio per l’audizione della donna nigeriana.
Come Sodexo e Concerta che riciclano cibi schifosi e avariati nei lager di Milano e Bologna, anche La cascina a Roma non è da meno.
Riportiamo da radio onda rossa
Azione alla Sapienza: "la Cascina" complice dei lager
Dal primo marzo scorso la cooperativa "Auxilium", del gruppo "La Cascina", gestisce il centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma. Oggi, proprio durante il pranzo, un centinaio di studenti e antirazzisti/e contro i Cie hanno organizzato un’azione di comunicazione alla mensa dell’Università la Sapienza di Roma (in via del Castro Laurenziano), gestita da "La Cascina", denunciando la complicita’ di questa azienda nella gestione del Lager per migranti di Ponte Galeria.
Ascolta l’audio
"Violenza sessuale di gruppo", questa una delle accuse con cui qualche giorno fa a Milano è stato arrestato a Milano l’ennesimo stupratore in divisa.
Come i Cie, anche i controlli antiprostituzione rappresentano una "riserva di caccia" per questa gentaglia.
E noi ribadiamo che non si tratta di "mele marce", ma di una prassi consolidata che ha trovato terreno fertile nelle politiche securitarie e anti-immigrazione.
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